Tutti noi abbiamo sentito parlare dei disturbi d’ansia, sia da familiari che da amici, o li abbiamo vissuti in prima persona.
Ma ad oggi sappiamo veramente che cosa sono?
Secondo il DSM V essi “comprendono quei disturbi che condividono caratteristiche di paura e ansia eccessive e i disturbi comportamentali correlati.”
Prima di procedere è opportuno fare una distinzione:
- PAURA è la risposta emotiva a una minaccia imminente, reale o percepita. Viene attivata una risposta automatica necessaria alla lotta o alla fuga.
- ANSIA è l’anticipazione di una minaccia futura, associata alla tensione muscolare e alla vigilanza in preparazione dell’evento futuro.
Solitamente quando si pensa a questi disturbi, ci creiamo l'idea che sia presente una forte dose di ansia: è in parte vero, ma bisogna tenere in dovuta considerazione un aspetto molto importante, “i pensieri relativi all’evento che causano l’ansia.” Teniamo bene a mente che sono proprio questi pensieri a spingerci ad evitare le situazioni.
Entrando maggiormente nel dettaglio:
La fobia sociale è una paura relativa al contesto sociale o alle situazioni nelle quali la persona è chiamata a compiere una prestazione, e dal loro evitamento.
Solitamente le persone vivono il timore di essere giudicate, di fare o dire qualcosa di imbarazzante e di essere visti in preda all’ansia, nella quale iniziano a presentare alcuni sintomi visibili come: l’arrossamento, la sudorazione, il tremore, vertigini, senso di testa vuota.

E proprio in queste situazioni mettono in atto un comportamento: l’evitamento: evitano le situazioni temute e vi resistono solo, nonostante l’ansia, quando credono che le conseguenze negative dello sfuggire alla situazione possano essere superiori a quelle dell’affrontare la situazione.
Si distinguono due tipi di fobia sociale:
- non generalizzata riferita a singole situazioni specifiche come ad esempio iniziare a mantenere una conversazione, parlare in pubblico, fare la coda.
- generalizzata ansia e paura in una o più situazioni.
Le persone che presentano tale problematica presentano delle forti difficoltà nell’ambito lavorativo e sociale limitando la loro vita.
Ad oggi il tipo di aiuto che risulta più efficace e con risultati a lungo termine è la terapia cognitivo comportamentale, in quanto lavora sul "qui e ora", sul trattamento del sintomo specifico tramite l’acquisizione di tecniche di respirazione e di rilassamento muscolare.
L’importanza del lavoro sarà incentrata sulla correzione dei pensieri disfunzionali, offrendo alle persone la possibilità di migliorare le proprie capacità e abilità nell’affrontare le situazioni temute.
Poiché lo scopo del trattamento non è quello di eliminare l’ansia sociale, dal momento che alcune volte è funzionale, bensì offrire un aiuto fatto di strumenti utili ed efficaci per accettarla, gestirla e diminuirla nelle situazioni di socialità.