La rabbia: che cos’è e come possiamo gestirla?
21/03/2022
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Se il pugno è chiuso la mano è vuota.
Solo se la mano è aperta puoi possedere tutto.”
Li Mu Bai
in La Tigre e il Dragone di Ang Lee, 2000.

Abbiamo ripreso del parole del saggio guerriero Li Mu Bai nel famosissimo e ispirato film di Ang Lee per introdurre l’argomento di oggi. In un dialogo con l'amore della sua vita Shu Lien il grande maestro le rivela di non voler più combattere: l'odio e la rabbia che provava per l'assassino del suo maestro sono emozioni che deve in qualche modo imparare a lasciar andare, per custodire nel cuore la pace che ha finalmente conquistato.

Ma la calma e la tranquillità di un maestro Taoista ci sembrano non essere propriamente 'a portata di mano', specialmente quando lo stress e le richieste della vita di tutti i giorni ci mettono a dura prova.

Per poter affrontare e gestire al meglio le nostre emozioni, la prima cosa che possiamo fare è cercare di mettere chiarezza e comprendere in primis che cosa siano.

 

Cosa sono rabbia e aggressività?

La rabbia rappresenta un’emozione universale che tutti gli esseri viventi, nel corso della propria vita, prima o poi sperimentano, a prescindere da fattori come il livello culturale, l'età, la nazionalità etc.

Una risposta chiara e condivisibile è quella fornitaci dallo psicologo Ryan C. Martin, dell'Università di Wisconsin – Green Bay. Secondo l'autore la rabbia è uno stato emotivo, un'emozione. Per “aggressività” dobbiamo invece intendere un comportamento nel quale vi sia l'intenzione di danneggiare un'altra persona o cosa.

L'aggressività come ben sappiamo può essere fisica o verbale, ma anche diretta o indiretta. Utilizziamo un rapido esempio per chiarire quanto detto: se al lavoro insultiamo un collega mettiamo in atto una aggressione verbale diretta; diffondere invece male voci su di un collega con l'intento di danneggiarne il successo lavorativo è un'aggressione verbale indiretta.

È importante sottolineare quindi che la rabbia è spesso causa dell'aggressività (ad es. una persona può scegliere di aggredire un collega perché è arrabbiato con il collega): tuttavia, l'aggressività è non sempre motivata dalla rabbia. Chi di lavoro fa il cacciatore di cervi ha intenzione sparando di porre fine alle loro vite (danneggiandoli quindi) ma raramente è arrabbiato con i cervi.

Si pensi inoltre al fatto che le persone possono esprimere rabbia in una varietà di modi che non sono aggressivi (fare il broncio, ritirarsi in disparte, ruminare i propri pensieri).

 

È possibile gestire la propria rabbia?

È decisamente possibile, ricorrendo a strategie e strumenti differenti per ciascuna persona. Per qualcuno è sufficiente fare una passeggiata in mezzo alla natura, altri preferiscono indossare i guantoni da boxe e sfogarsi al sacco, qualcun altro invece prova ad avvicinarsi ad attività come lo yoga o meditazione.

Un aiuto professionale nel campo della psicologia è rappresentato dal metodo REBT, la Terapia Razionale Emotiva Comportamentale. Si tratta di una pratica psicoterapeutica cognitivo-comportamentale che si rifà alla “teoria cognitiva delle emozioni”.

Senza addentrarci troppo nel tecnico, possiamo ricorrere al semplice acronimo ABC: dove “A” è l’esperienza o l’evento attivante, C sono le conseguenze patologiche sul piano dei comportamenti e delle emozioni mentre B rappresenta i pensieri e le credenze della persona. In questa visione i pensieri, le emozioni e i comportamenti determinano il funzionamento psicologico delle persone e sono strettamente collegati tra loro: modificare una di queste componenti automaticamente produce cambiamenti anche nelle altre.

Per cercare di cambiare il modo in cui si pensa un evento (A) si dovrà tener conto delle rispettive variazioni nello stato emotivo e nei comportamenti della persona(C); similmente, modificare un comportamento (C) produrrà effetti sul pensiero e la nostra visione delle cose (B).

 

La rabbia è un’emozione negativa?

Al giorno d'oggi la rabbia non viene considerata un’emozione negativa tuttavia, se non si è capaci di gestirla e controllarla al meglio, spesso può crearci grossi problemi come ad esempio rovinare un rapporto di amicizia o una relazione con il partner.

Alcune volte si rischia pure di perdere il posto di lavoro se non si ha piena padronanza di sé in determinati momenti: mantenere il controllo in tali frangenti può a sua volta innalzare il livello di rabbia oltre che alimentare sensazioni come il senso di colpa.

Anche i sondaggi condotti da professionisti del settore confermano che una rabbia malgestita finisce con l'avvelenare le nostre relazioni e che a farne le spese sono sempre più spesso il coniuge, i figli, gli amici, i colleghi etc.

 

Ci sono aspetti positivi della rabbia?

Potrebbe apparire strano ma, in realtà la rabbia alcune volte può essere un’ottima alleata per noi ed è in qualche modo positiva.

Questa emozione prepara e fornisce l’energia necessaria a contrastare un’eventuale minaccia, aiuta a mobilitare le risorse per affrontare un probabile conflitto o un’emergenza, spesso avvisa le persone dell'ingiustizia e/o di un trattamento ingiusto che ricevono.

Nelle gare e nelle competizioni sportive una sana dose di rabbia può aiutare a migliorare la propria performance.

 

Per approfondire:

- MARTIN Ryan C., Including Maladaptive Anger in Psychology Courses, Teaching of Psychology, Gennaio, 2020.

- ELLIS Albert - TAFRATE Raymond Chip, Che rabbia. Come controllarla prima che lei controlli te, Milano, Erickson, 2016.

Dott.ssa Lorenza Furlan