Mindfulness e alimentazione
14/03/2022
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Cos'è la Mindfulness?

Mindfulness significa essere consapevoli, presenti in ciò che sta accadendo, sapendosi calare appieno nell’istante presente.
E’ la pratica del prestare attenzione e del saperla dirigere intenzionalmente.

Aumentare la nostra consapevolezza ci aiuta ad affrontare il mondo con un atteggiamento non-giudicante, verso un’esperienza più ricca e piena. Ci aiuta a sostituire nella vita quotidiana i comportamenti reattivi, automatici e distruttivi con risposte e scelte consapevoli e funzionali.

Oggi siamo spesso infelici: il ritmo di vita frenetico e l’incrementato numero di cose da fare sono la principale fonte di stress, infelicità e malattia.

Eppure una soluzione è alla nostra portata: il nostro livello di felicità è correlato alla capacità di essere presenti alle nostre azioni, padroni delle nostre scelte e liberi dagli automatismi.

L’esercizio della consapevolezza è un’attività che possiamo compiere in modo formale, attraverso la meditazione, o in modo informale coltivando la nostra attenzione nei vari momenti della giornata.

Una pratica formale richiede di ritagliarsi del tempo ogni giorno da dedicare alla meditazione, sintonizzando il nostro fascio attentivo sulla respirazione, le sensazioni del corpo, le nostre emozioni, i pensieri che fanno capolino.

Nella quotidianità possiamo esercitarci alla consapevolezza anche in modo informale, prendendo coscienza di tutte quelle attività quotidiane che spesso svolgiamo col pilota automatico inserito: ad esempio addestrandoci ad essere presenti mentre bevo il primo caffè del mattino (che profumo ha?), mentre lavo i denti, mentre un interlocure richiede il mio ascolto compassionevole ed attento.

Questo atteggiamento compassionevole, presente e non-giudicante, permette di accogliere e meglio comprendere i pensieri che vanno e che vengono. La consapevolezza ci rende più abili nel cogliere i nostri schemi di pensiero negativi prima che essi possano travolgerci. Così da poter prendere maggior controllo sulle nostre vite.

 

Sintonizzarsi sul respiro: un esercizio per tutti

Proponiamo ora un semplice esercizio.
Questa pratica può aiutarci inizialmente a portare consapevolezza ed attenzione all’interno diun’azione che spesso risulta scontata e meccanica: il respiro.

Cerchiamo di prendere l’abitudine di sintonizzarci sul respiro nei vari momenti della giornata: prendetevi qualche istante per osservare il movimento del respiro nella pancia (o nella parte del corpo scelta) durante 3 o 4 cicli respiratori.

Focalizzatevi sulle sensazioni fisiche che il movimento del respiro produce nel vostro corpo. Potete anche impostare un segnale orario sul telefono che vi ricordi nell’arco della giornata di eseguire qualche respiro consapevole.

Il secondo step consiste nel fare attenzione ai pensieri e i sentimenti in quel momento faranno capolino nella vostra coscienza, senza giudicarli ne giudicare voi stessi, semplicemente osservandoli. E’ necessario cercare allo stesso tempo di essere consapevoli di eventuali cambiamenti nel modo in cui le cose appaiono e nel modo in cui vi sentite con voi stessi.

Per praticare questo esercizio sulla consapevolezza del respiro potete sfruttare le occasioni offerte dalla vita quotidiana: la fila alla cassa di un negozio, un’attesa, un ritardo dei mezzi pubblici, un ingorgo stradale.

Con il tempo, anziché sentirvi frustrati, potreste anche arrivare ad apprezzare il verificarsi di certi inconvenienti perché si offrono come un’occasione per portarvi in ascolto, ritrovare maggiore integrità, equilibrio e serenità.

 

MIndfulness per stare meglio e mangiare meglio

Vi siete mai chiesti quanto siete consapevoli mentre mangiate?
Molti di noi usano il cibo come sostegno psicologico, per esempio quando siamo ansiosi, insoddisfatti, soli, annoiati. In tutte queste situazioni si mangia non per nutrire il corpo, ma per consolarci emotivamente o per passare il tempo, in ragione del rapporto che abbiamo con noi stessi e con la nostra immagine.

In altri casi si può mangiare con il pilota automatico inserito: si apre la dispensa e si ingerisce cibo pensando ad altro.

Reagiamo istintivamente alla vista del cibo e mangiamo senza cogliere i sottili segnali di sazietà che il nostro corpo ci manda, riempiamo la bocca con un nuovo boccone, senza aver finito di masticare quello precedente.

Oppure mangiamo seguendo inconsapevolmente alcune regole, aspettative, giudizi e idee sul cibo che abbiamo appreso in passato (magari in famiglia) e che influenzano la nostra alimentazione.

Mangiare in piena consapevolezza ci consente invece di vivere un’esperienza totalmente diversa: aumenta il senso di appagamento e apprezzamento del cibo, perché ci permette di assaporare tutta l’esperienza del mangiare, ci risintonizza con il senso di fame e sazietà, aiutandoci a non eccedere, ci aiuta a essere coscienti dell’origine della nostra fame e con essa restiamo in contatto con il nostro corpo e le sue necessità.

Meditare sul cibo è una pratica molto interessante che può aiutare le persone a migliorare il proprio rapporto col cibo.

La maggior parte di noi durante i pasti non è mentalmente presente. Portare consapevolezza nei momenti del pasto ci aiuta a riscoprire il piacere di gustare e assaporare davvero ciò che mangiamo. Potete provare fin da subito, la prossima volta che afferrate la forchetta chiedetevi: “Quale consistenza, colore, profumo e sapore ha questo cibo che sto assaporando?”. E qualora non trovaste le risposte, prendete qualche respiro per portare la vostra attenzione su quanto sta accadendo prima di riformulare la domanda. Il cibo potrebbe regalarvi delle sorprese davvero piacevoli!

Riccardo Sforza