Elaborare le informazioni
Di solito si pensa che la memoria sia un contenitore che viene riempito di volta in volta di informazioni e che poi vengano ripetute come le abbiamo percepite all’inizio: in realtà non è così.
La memoria è un processo di immagazzinamento, ritenzione e recupero del contenuto, che poi viene rielaborato. Questo significa che il contenuto recuperato subisce una ricostruzione piuttosto che una ripetizione fedele dell’informazione principale.
Scendendo più in dettaglio nella memoria avvengono tre processi di elaborazione:
- Fase di codifica/ immagazzinamento: si riferisce al modo in cui l’informazione viene inserita in un contesto di informazioni precedenti. Tale nuova informazione viene trasformata in un codice che la memoria riconosce. Il processo di codifica viene influenzato da diversi fattori, tra cui sia le caratteristiche dello stimolo che fattori emotivo-cognitivi-motivazionali del soggetto.
- Fase di ritenzione: in questa fase il ricordo viene consolidato e stabilizzato in una condizione stabile e a lungo termine.
- Fase di recupero: consiste nel recuperare l’informazione e il ricordo dalla memoria a lungo termine alla memoria di lavoro affinche’ venga utilizzata.
Quindi possiamo affermare che è vero: la memoria è un magazzino di informazioni, ricordi ed emozioni cui l’individuo può attingere per riuscire ad affrontare situazioni di vita presente e futura, rielaborandole ogni volta.
Nel corso degli anni sono stati elaborati diversi modelli sulla memoria, dalla memoria a breve termine a quella a lungo termine, dalla memoria di lavoro alla memoria implicita alla memoria collegata alle emozioni.


La memoria nel bambino
Questo riguarda il corso dell’evoluzione della memoria in un uomo, ma se ci trovassimo difronte ad un bambino? Come si sviluppa la sua memoria?
Il primo tipo di memoria che i bambini piccoli manifestano nei primi anni di vita è quella esplicita, che si divide in memoria episodica -ricordo di esperienze- e in memoria semantica - ricordo di fatti -.
Inizialmente la memoria dei bambini è molto confusa, ma con il corso dello sviluppo migliora. Durante la crescita del piccolo aumenta sia la capacità di ricordare fatti che le informazioni, incrementando anche l'abilità di prendere decisioni e di creare nuove idee. I genitori possono contribuire allo sviluppo della memoria del piccolo attraverso l'uso di semplici strategie, quali il racconto di una storia da parte del bambino, la ripetizione di alcune informazioni e l'uso di associazioni tra un dato e l'altro.
Dopo la nascita, il bambino risulta già in grado di reagire alle emozioni della madre, dimostrando una capacità emotiva di base che col tempo aumenterà sempre più grazie, prima di tutto, alle interazioni con i genitori e, successivamente, con gli altri.
Questa capacità si definisce: empatia, ovvero la capacità nel comprendere come si sente un'altra persona.
Gli elementi importanti che derivano da tale capacità sono l'intelligenza intrapersonale -che fa riferimento al senso di sé e alla percezione delle proprie emozioni- e l'intelligenza interpersonale -la capacità di comprendere le emozioni e gli stati d'animo altrui-.
L'intelligenza emotiva risulta essere molto importante per lo sviluppo del bambino: essa è fortementecoinvolta nell'apprendimento, poiché bambini emotivamente competenti risultano eccellere di più a scuola, dimostrando come il coinvolgimento emotivo aiuti a ricordare meglio informazioni acquisite precedentemente.
Come aiutarlo se ci sono difficoltà
E se il bambino durante l’apprendimento a scuola presenta alcune difficoltà? Come poterlo aiutare?
Innanzitutto bisogna fare degli accertamenti per poter definire la natura del problema se presenta qualche lesione oppure qualche difficoltà legata all’apprendimento o alla memoria.
Dopodichè se riguarda una difficoltà legata alla memoria si possono offrire degli strumenti sia al bambino che ai genitori come:
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Usare stimoli multi-sensoriali (tatto, vista, udito) per aumentare le capacità di richiamo della memoria.
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Usare le domande, autointerrogarsi per la lettura e la comprensione.
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Stimolare la curiosità e la sorpresa.
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Usare colori diversi per associare diverse tipologie di argomenti.
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Ripassare le informazioni apprese in precedenza e collegarle al presente.
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Queste tecniche sono utili per rafforzare la memoria in quanto il cervello è un organo in costante mutamento grazie alla sua peculiare neuroplasticità (la capacità di creare e rafforzare le reti sinaptiche più utilizzate e di recidere i circuiti mnestici ai quali si ricorre con minore frequenza). Quando una regione del cervello viene stimolata in maniera costante (ciò che accade quando si fa pratica e di utilizza spesso un’informazione), le connessioni neuronali (tra le cellule nervose del cervello) esistenti all’interno dei circuiti della memoria aumentano per longevità e si moltiplicano. Tale rafforzamento tra connessioni, se viene coltivato e messo in atto con assiduità costituisce ciò che col tempo si tradurrà in una memoria a lungo termine decisamente solida e prestante.
Più saranno le regioni a cui si farà appello per la memorizzazione di un’informazione, più saranno le interconnessioni innescate.
La redazione
