In questi casi ci si trova di fronte a quadri sintomatologici che vanno differenziati, sia per diagnosi che per trattamento, dalla condizione di sola obesità. Altre condizioni affini al Disturbo da Alimentazione Incontrollata che si possono verificare in sede d assessment psicologico sono la Night Eating Syndrome (NES), l’Emotional Eating e il piluccamento.
Altro fattore da indagare è l’eventuale compresenza di altri elementi che vanno tenuti in considerazione quali, ad esempio, le alterazioni del tono dell’umore e le componenti ansiose. Solo una volta definito il quadro di partenza sarà possibile stabilire, in accordo con il paziente, il percorso più idoneo.
La comprensione e gestione delle proprie emozioni, l’acquisizione di modalità comunicative efficaci e rispettose di sé e dell’altro, il riconoscimento dei pensieri disfunzionali e lo sviluppo di pensieri alternativi nonché l’acquisizione di strategie di problem solving e coping atte a fronteggiare i momenti di ansia e stress possono essere considerati alcune delle componenti utili per un potenziamento delle abilità a disposizione della persona al fine di un reale aumento della qualità di vita della stessa.
L’intervento psicologico non può essere quindi trascurato in quanto indispensabile, in primis, all’inquadramento iniziale del problema per poi focalizzarsi in un secondo momento ad un aumento delle risorse a cui la persona potrà attingere anche una volta concluso il trattamento.